My heart aches, and a drowsy numbness pains
My sense, as though of hemlock I had drunk
[...]
…but being too happy in thine happiness.
[Il cuor mi duole, e i sensi un peso aggrava
come avessi bevuto la cicuta
[...]
...ma perché io sono di tua felicità troppo felice.]
Keats, John (1795-1821)
Odi: Ode a un usignolo, I - versi di apertura
Cos’è la felicità?
Il sol tentativo di definirla ha indaffarato le vite di grappoli di pensatori delle più svariate discipline. Come da copione, però, neanch’uno d’essi è riuscito a stanare una descrizione che potesse soddisfare perlomeno la gran parte degl’altri. Di conseguenza, come si suole fare con ciò che pare inafferrabile, son state elaborate intriganti concezioni metaforiche.
Come non pensare ai poeti! Quanti fra loro hanno immortalato in versi vedute della felicità da prospettive ognora disuguali!
L’esser “di tua felicità troppo felice”¹ di J. Keats in apparente discordanza con l’amarezza del “guardare la felicità attraverso gli occhi di un altro”², di William Shakespeare.
Dalla solitudine dei felici per J. Sartre³ alla felicità che “è reale solo se condivisa”4 d’un ormai solo ed in fin di vita Christopher McCandless.
Con una metafora, particolarmente avvincente, è stata accostata la stessa felicità al librarsi d’un’incantevole farfalla.5 Farfalla che se inseguita, seppur con i più nobili fini, sarebbe sfuggita ognora beffarda. Ma, quando ormai fiacco il giocoso inseguitore avrebbe smesso di cercarla, come per incanto, la farfalla gli si sarebbe accostata. O, persino, poggiata sul dorso.
Sarà, per lettrici e lettori, affascinante svestire, con la lettura dell'involucro della felicità, un seducente ed inconsueto concetto di ciò che, perlomeno dalla prospettiva d’un vecchio ragazzo, ritrae tratti di vita assimilabili ai tratti che un artista ha ideato per dipingere, variopinte, alcune accezioni della felicità. O meglio, alcune accezioni di ciò che appare, se non felicità, quantomeno accanto ad essa. Come un involucro. L’involucro della felicità.
Un libro da assaporare verso dopo verso, trovando delizia nelle parole e provando a non obliar mai le antecedenti.
Una raccolta strutturata come un percorso, con un finale davvero suggestivo e sorprendente. Da non smarrire.
Buona lettura!
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[Cfr. Catone F., L’involucro della felicità, Napoli, Lulu, 2014, p.3]
¹: Keats John (1795-1821), Odi: Ode a un usignolo, I - versi di apertura.
²: Shakespeare William (1564-1616), A piacere vostro: V, 2 .
³: Sartre Jean-Paul (1905-1980), Il diavolo e il buon Dio: III, 7, 1.
4: Christiper Johnson McCandless (1968-1992), “Happiness [is] only real when shared” è la scritta lasciata da C. J. McCandless all’interno del Magic Bus (fonte Jon Krakauer, Nelle terre estreme, Rizzoli, 1999, p.248.
5: Nathaniel Hawthorne (1804-1864), “Happiness is a butterfly…”, La lettera scarlatta, 1850.